08/07/2018

  VII DOMENICA DOPO PENTECOSTE –  Il Signore dà vittoria al suo consacrato

 Anno B – Rito Ambrosiano

Introduzione

Questa VII Domenica dopo Pentecoste, continuando a ripercorrere le grandi tappe della storia della salvezza, è invito a riconoscere il primato dell’amore di Dio per l’uomo. Al centro della liturgia è il fine dell’esistenza del credente, illuminata e sorretta dalla fede: «Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo». In Gesù siamo chiamati a comprendere il nostro rapporto con il Padre, nonostante le incomprensioni e il rifiuto, le tribolazioni e le persecuzioni, le solitudini e le povertà del mondo, che accompagnano e condizionano la vita di ogni giorno. La parola del Signore non indica solo la via, ma ci offre anche una speranza e una certezza in cui credere e vivere: «Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo».

MESSA NEL GIORNO

 RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO                      Sal 30 (31), 3-4

Tu sei, o Dio, la mia protezione, il mio rifugio, la salvezza della mia vita. Tu sei la mia forza e la mia difesa; nel tuo nome mi guidi e mi sostieni.

ATTO PENITENZIALE

Carissimi, con fede e speranza accresciute, apriamo il nostro spirito al pentimento: le nostre colpe meritano condanna, ma il Signore, nella sua infinita misericordia, è il Dio che accoglie e perdona.

Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli di pregare per me il Signore Dio nostro.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

Amen.           

GLORIA

Gloria a Dio, nell’alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio Unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo; nella gloria di Dio Padre. Amen.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

O Dio, grande e misericordioso, rimuovi ogni ostacolo dal nostro cammino perché nel vigore del corpo e nella serenità dello spirito possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

 LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA                               Gs 10, 6-15

Férmati, sole, su Gàbaon!

Lettura del libro di Giosuè.

In quei giorni. Gli uomini di Gàbaon inviarono questa richiesta a Giosuè, all’accampamento di Gàlgala: «Da’ una mano ai tuoi servi! Vieni presto da noi a salvarci e aiutaci, perché si sono alleati contro di noi tutti i re degli Amorrei, che abitano le montagne».

Allora Giosuè salì da Gàlgala con tutto l’esercito e i prodi guerrieri, e il Signore gli disse: «Non aver paura di loro, perché li consegno in mano tua: nessuno di loro resisterà davanti a te».

Giosuè piombò su di loro all’improvviso, avendo marciato tutta la notte da Gàlgala. Il Signore li disperse davanti a Israele e inflisse loro una grande sconfitta a Gàbaon, li inseguì sulla via della salita di Bet-Oron e li batté fino ad Azekà e a Makkedà. Mentre essi fuggivano dinanzi a Israele ed erano alla discesa di Bet-Oron, il Signore lanciò dal cielo su di loro come grosse pietre fino ad Azekà e molti morirono. Morirono per le pietre della grandine più di quanti ne avessero uccisi gli Israeliti con la spada.

Quando il Signore consegnò gli Amorrei in mano agli Israeliti, Giosuè parlò al Signore e disse alla presenza d’Israele: «Férmati, sole, su Gàbaon, luna, sulla valle di Àialon». Si fermò il sole e la luna rimase immobile finché il popolo non si vendicò dei nemici.

Non è forse scritto nel libro del Giusto? Stette fermo il sole nel mezzo del cielo, non corse al tramonto un giorno intero. Né prima né poi vi fu giorno come quello, in cui il Signore ascoltò la voce d’un uomo, perché il Signore combatteva per Israele. Giosuè e tutto Israele ritornarono verso l’accampamento di Gàlgala.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

SALMO

Il Signore dà vittoria al suo consacrato.

Ti risponda il Signore nel giorno dell’angoscia, ti protegga il nome del Dio di Giacobbe. Ti mandi l’aiuto dal suo santuario e dall’alto di Sion ti sostenga. R.
Ti conceda ciò che il tuo cuore desidera, adempia ogni tuo progetto. Esulteremo per la tua vittoria, nel nome del nostro Dio alzeremo i nostri vessilli: adempia il Signore tutte le tue richieste. R.

Ora so che il Signore dà vittoria al suo consacrato, gli risponde dal suo cielo santo con la forza vittoriosa della sua destra. R.

Chi fa affidamento sui carri, chi sui cavalli: noi invochiamo il nome del Signore, nostro Dio. Quelli si piegano e cadono, ma noi restiamo in piedi e siamo saldi. R.

EPISTOLA                             Rm 8, 31b-39

In tutto siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati.

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani.

Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!

Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Come sta scritto: Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo considerati come pecore da macello.

Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO               Cfr  1Gv 5, 20c

Alleluia.

Gesù Cristo è il vero Dio e la vita eterna.

Alleluia.

 

VANGELO                       Gv 16, 33 – 17, 3

Nelle tribolazioni abbiate coraggio: io ho vinto il mondo.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

Gloria a te, o Signore

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

Così parlò Gesù. Poi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo».

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

DOPO IL VANGELO                    Lam 3, 24-25

Mia eredità è il Signore e io lo attendo e lo desidero. Egli è buono con chi a lui si affida, si dona al cuore che lo ricerca.

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, il Signore è vicino a chi confida in lui e spera nella sua Parola: con fede, leviamo a Dio le nostre preghiere con la certezza di essere esauditi.

Ascoltaci, Signore!

Per la Chiesa, perché la Parola seminata nei cuori porti frutti d’amore, speranza e pace: preghiamo. R.

Per quanti vivono il mistero del dolore, perché, resi intimamente partecipi della Passione del Signore, trovino nell’Eucaristia, il conforto della loro fede e la certezza della loro speranza: preghiamo. R.

Per noi, perché, rinnovando la nostra fede in Cristo morto e risorto, sappiamo essere testimoni del suo Vangelo in ogni ambiente di vita: preghiamo. R.

(altre intenzioni)

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

Larga scenda, o Dio, la tua desiderata benedizione e confermi i cuori dei credenti perché non si allontanino mai dal tuo volere e si allietino sempre dei tuoi doni generosi.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,

(Alle parole «e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo», tutti si inchinano.)

e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

 

SUI DONI

Fiduciosi nel tuo amore, o Padre, deponiamo sul santo altare le nostre offerte; questa celebrazione cui prestiamo l’umile nostro servizio ci porti il dono di un cuore purificato.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta che il tuo popolo con cuore sincero elevi a te, o Padre, l’inno di lode. Tu nel sangue di Cristo Signore con sapienza mirabile lo hai redento. Amandoci oltre ogni nostro pensiero e ogni attesa, hai inviato al mondo il tuo Figlio unigenito perché nell’umiliazione della morte in croce riconducesse alla gloria l’uomo che dalla tua bontà era stato creato e per la propria superbia si era perduto. Riconoscenti e ammirati, con tutte le creature adoranti del cielo e della terra, innalziamo con gioia l’inno di lode:

Santo, Santo, Santo…

ANAMNESI

Mistero della fede.

Annunziamo la tua morte Signore,  proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

 

ALLO SPEZZARE DEL PANE              Gv 11, 27

Credo, Signore, che tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente, venuto in questo mondo.

PADRE NOSTRO

Padre nostro che sei nei cieli,…….. 

ALLA COMUNIONE                      Mt 5, 3. 5

Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli. Beati i miti perché erediteranno la terra.

 

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

Il sacramento celeste di cui ci siamo nutriti rinnovi, o Padre, la nostra coscienza e la nostra vita; e, poiché abbiamo annunziato in questo mistero la morte di Cristo e ne vogliamo condividere la passione redentrice, donaci di essere nella gloria eterna eredi con lui, che vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.

 

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo.

Amen.