09/07/2017
V DOMENICA DOPO PENTECOSTE -
Cercate sempre il volto del Signore
Anno A – Rito Ambrosiano
Introduzione
La liturgia di questa V Domenica dopo Pentecoste presenta la figura di Abramo: «Il Signore disse ad Abram: “Vattene dalla tua terra […] e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò”». Al centro è l’iniziativa di Dio che, attraverso un dialogo, conduce all’obbedienza che nasce dall’ascolto e dall’accoglienza della sua Parola. «Cercate sempre il volto del Signore»: è l’esempio di fede offerto da Abramo, è l’impegno e il desiderio che nasce dalla partecipazione all’Eucaristia e deve accompagnare l’esistenza di ciascuno. Ripercorrendo le grandi tappe della storia della salvezza, siamo chiamati a verificare l’autenticità della nostra fede. Il vero discepolo di Gesù deve infatti superare ogni resistenza, per rispondere con decisione e con cuore libero all’invito alla sequela del Signore: «Seguimi […] e annuncia il regno di Dio».
MESSA NEL GIORNO
RITI DI INTRODUZIONE
ALL’INGRESSO Sal 30 (31), 3-4
Tu sei, o Dio, la mia protezione, il mio rifugio, la salvezza della mia vita.
Tu sei la mia forza e la mia difesa; nel tuo nome mi guidi e mi sostieni.
ATTO PENITENZIALE
Fratelli carissimi, radunati in una sola famiglia, con fede manifestiamo il nostro sincero pentimento e, per essere meno indegni di accostarci alla mensa della Parola e dell’Eucaristia, riconosciamoci peccatori. (pausa di silenzio)
Tu che hai esteso la benedizione di Abramo a tutte le genti: Kyrie, eléison.
Kyrie, eléison.
Tu che sei stato l’attesa e la speranza dell’antico popolo di Dio: Kyrie, eléison.
Kyrie, eléison.
Tu che hai posto le radici nel popolo del Signore: Kyrie, eléison.
Kyrie, eléison.
Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vifa eterna.
Amen.
GLORIA
Gloria a Dio, nell’alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio Unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo; nella gloria di Dio Padre. Amen.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
Preghiamo.
O Dio, grande e misericordioso, rimuovi ogni ostacolo dal nostro cammino perché nel vigore del corpo e nella serenità dello spirito possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
LETTURA Gen 11, 31. 32b – 12, 5b
Vattene dalla tua terra.
Lettura del libro della Genesi.
In quei giorni. Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio cioè di suo figlio, e Sarài sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nella terra di Canaan. Arrivarono fino a Carran e vi si stabilirono.
Terach morì a Carran. Il Signore disse ad Abram: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. Abram prese la moglie Sarài e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso la terra di Canaan.
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio
SALMO Sal 104 (105)
Cercate sempre il volto del Signore.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto, i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca, voi, stirpe di Abramo, suo servo, figli di Giacobbe, suo eletto. R.
È lui il Signore, nostro Dio: su tutta la terra i suoi giudizi. Si è sempre ricordato della sua alleanza, parola data per mille generazioni, dell’alleanza stabilita con Abramo e del suo giuramento a Isacco. R.
«Ti darò il paese di Canaan come parte della vostra eredità». Quando erano in piccolo numero, pochi e stranieri in quel luogo, non permise che alcuno li opprimesse e castigò i re per causa loro. R.
EPISTOLA Eb 11, 1-2. 8-16b
Per fede Abramo, chiamato da Dio, partì.
Lettera agli Ebrei.
Fratelli, la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio. Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si può contare.
Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni promessi, ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sulla terra. Chi parla così, mostra di essere alla ricerca di una patria. Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la possibilità di ritornarvi; ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non si vergogna di essere chiamato loro Dio.
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO Mt 19, 29
Alleluia. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.
Alleluia.
VANGELO Lc 9, 57-62
Tu va’ e annuncia il regno di Dio.
Lettura del Vangelo secondo Luca.
Gloria a te, o Signore
In quel tempo. Mentre camminavano per la strada, un tale disse al Signore Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
Parola del Signore.
Lode a te, o Cristo
DOPO IL VANGELO Lam 3, 24-25
Mia eredità è il Signore e io lo attendo e lo desidero. Egli è buono con chi a lui si affida, si dona al cuore che lo ricerca.
PREGHIERA UNIVERSALE
Fratelli e sorelle, con la stessa fede incondizionata di Abramo, eleviamo a Dio, Padre onnipotente, le nostre implorazioni:
Signore, vieni in nostro aiuto.
Per la Chiesa: perché, fondandosi unicamente sulla Parola di Dio, cammini sicura sulle strade del mondo: preghiamo. R.
Per la nostra società, perché, riconoscendo la dignità di ogni persona, promuova il diritto alla libertà civile e religiosa: preghiamo. R.
Per i depressi e gli sfiduciati: sorretti dalla grazia del Signore, i loro cuori guardino con costanza là dove è la vera gloria e pregustino la gioia e la libertà del regno: preghiamo. R.
Per tutti noi, perché, senza alcuna esitazione, sappiamo annunciare il vangelo con la parola e con l’esempio della vita: preghiamo. R.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Larga scenda, o Dio, la tua desiderata benedizione e confermi i cuori dei credenti perché non si allontanino mai dal tuo volere e si allietino sempre dei tuoi doni generosi. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
LITURGIA EUCARISTICA
PROFESSIONE DI FEDE
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,
(Alle parole «e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo», tutti si inchinano.)
e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
SUI DONI
Fiduciosi nel tuo amore, o Padre, deponiamo sul santo altare le nostre offerte; questa celebrazione cui prestiamo l’umile nostro servizio ci porti il dono di un cuore purificato. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta che il tuo popolo con cuore sincero elevi a te, o Padre, l’inno di lode. Tu nel sangue di Cristo Signore con sapienza mirabile lo hai redento. Amandoci oltre ogni nostro pensiero e ogni attesa, hai inviato al mondo il tuo Figlio unigenito perché nell’umiliazione della morte in croce riconducesse alla gloria l’uomo che dalla tua bontà era stato creato e per la propria superbia si era perduto. Riconoscenti e ammirati, con tutte le creature adoranti del cielo e della terra, innalziamo con gioia l’inno di lode:
Santo, Santo, Santo…
ANAMNESI
Mistero della fede.
Annunziamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.
ALLO SPEZZARE DEL PANE Gv 11, 27
Credo, Signore, che tu sei il Cristo,
il Figlio del Dio vivente, venuto in questo mondo.
PADRE NOSTRO
Padre nostro che sei nei cieli,……..
ALLA COMUNIONE Mt 5,3.5
Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli.
Beati i miti perché erediteranno la terra.
DOPO LA COMUNIONE
Preghiamo.
Il sacramento celeste di cui ci siamo nutriti rinnovi, o Padre, la nostra coscienza e la nostra vita; e, poiché abbiamo annunziato in questo mistero la morte di Cristo e ne vogliamo condividere la passione redentrice, donaci di essere nella gloria eterna eredi con lui, che vive e regna nei secoli dei secoli..
Amen.
RITI DI CONCLUSIONE
Il Signore sia con voi.
E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.
Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.