QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA
“DEL CIECO NATO”
INTRODUZIONE
Nella guarigione del cieco nato, Gesù si rivela come “la luce del mondo” :la luce che guida il nostro cammino quotidiano. Il miracolo del Signore chiede però un’accoglienza di fede; egli infatti è venuto a guarire non solo la cecità fisica, ma anche quella dei cuori: tocca a noi lasciarci raggiungere dalla sua luce ed esserne testimoni in mezzo ai fratelli.
PRIMA LETTURA Es 33, 7-11a -
Dio parla faccia a faccia con Mosè nella tenda del convegno.
Lettura del libro dell’Esodo. In quei giorni. Mosè prendeva la tenda e la piantava fuori dell’accampamento, a una certa distanza dall’accampamento, e l’aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell’accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore. Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all’ingresso della sua tenda: seguivano con lo sguardo Mosè, finché non fosse entrato nella tenda. Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all’ingresso della tenda, e parlava con Mosè. Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all’ingresso della tenda, e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all’ingresso della propria tenda. Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico. Parola di Dio.
SALMO Sal 35 (36)
Signore, nella tua luce vediamo la luce.
Signore, il tuo amore è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi, la tua giustizia è come le più alte montagne, il tuo giudizio come l’abisso profondo: uomini e bestie tu salvi, Signore. R.
Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio! Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali, si saziano dell’abbondanza della tua casa: tu li disseti al torrente delle tue delizie. R.
È in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce. Riversa il tuo amore su chi ti riconosce, la tua giustizia sui retti di cuore. R.
SECONDA LETTURA 1 Ts 4, 1b-12 Trattate il vostro corpo con santità e rispetto.
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi.
Fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio – e così già vi comportate -, possiate progredire ancora di più. Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù. Questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impurità, che ciascuno di voi sappia trattare il proprio corpo con santità e rispetto, senza lasciarsi dominare dalla passione, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno in questo campo offenda o inganni il proprio fratello, perché il Signore punisce tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e ribadito. Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione. Perciò chi disprezza queste cose non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo santo Spirito. Riguardo all’amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriva; voi stessi infatti avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri, e questo lo fate verso tutti i fratelli dell’intera Macedonia. Ma vi esortiamo, fratelli, a progredire ancora di più e a fare tutto il possibile per vivere in pace, occuparvi delle vostre cose e lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato, e così condurre una vita decorosa di fronte agli estranei e non avere bisogno di nessuno. Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO Cfr. Gv 8, 12
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me avrà la luce della vita.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
VANGELO Gv 9, 1-38b -Il cieco nato. Lettura del Vangelo secondo
Giovanni. In quel tempo. Passando, il Signore Gesù vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Siloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Siloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». i dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo».Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!». Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?».Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». Parola del Signore.
DOPO IL VANGELO – Cfr. Sal 76 (77), 13-15; 145 (146), 7-8
Mediterò su tutte le tue opere, ricorderò le tue meraviglie. O Dio, le tue vie sono sante, tu compi i prodigi. Spezza, Signore, le catene ai prigionieri e fa’ che i ciechi vedano; Signore, solleva chi soffre.
PREGHIERE DEI FEDELI
“ILLUMINA , O DIO, I NOSTRI CUORI”
“Il Signore parlava a Mosè , faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico ”
Signore, fa che l’ascolto della Parola ci conduca all’intimità di un incontro personale , faccia a faccia con Te, perché come Mosè, possiamo imparare a parlarti “come un amico parla a un amico” : Preghiamo
“L’aveva chiamata tenda del convegno”
Perché sappiamo riconoscere nel nostro mondo i segni della tua presenza, così da poterti incontrare nella nostra vita: Preghiamo
“Questa infatti è la volontà di Dio, la vostra santificazione ”
Per noi, chiamati alla santità della vita, perché, abbandonando le passioni del mondo, sappiamo rivolgere i cuori verso la vera gioia, che nasce dall’incontro con Cristo :Preghiamo
“Avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri ”
Perché . anche noi impariamo ad amarci come ci ama Dio. Preghiamo:
“Io sono andato, mi sono lavato e ho riacquistato la vista”
Per i catecumeni che riceveranno i sacramenti nella notte di Pasqua e per tutta la comunità che li accoglie, perché come il “cieco nato” credano in Cristo , luce del mondo che rischiara i cuori e ci rende figli della luce :.Preghiamo
“Ed egli disse: “ Credo Signore”
Perché possiamo riscoprire con gioia e orgoglio la nostra fede ed imparare a raccontarla ai fratelli: preghiamo
ALLO SPEZZARE DEL PANE Cfr. Rm 13, 13; Mt 5, 16
Fratelli, amiamo la luce e la giustizia, camminiamo come nel giorno. Miriamo a far risplendere le nostre azioni al cospetto di Dio.
ALLA COMUNIONE Cfr. Pr 9, 5-6; Ap 2, 17; 3,5
«Venite, mangiate il mio pane –dice il Signore– bevete il vino che vi ho preparato e abbiate la vita». Donaci, Signore Gesù, la manna nascosta e non escluderci dal libro della vita.
DOPO LA COMUNIONE A noi che abbiamo diviso lo stesso Pane di vita concedi, o Padre di tutti, di aprirci all’amore reciproco e di aiutarci a vicenda come membra di un unico corpo. Per Cristo nostro Signore.
CANTI
INGRESSO: 327 SIGNORE ASCOLTA
AL VANGELO: 146 IL SIGNORE E’ LA LUCE – prima frase
OFFERTORIO: 39 BENEDETTO SEI TU SIGNORE
COMUNIONE: 362 TU SEI LA MIA VITA
FINALE 23 ANDIAMO ED ANNUNCIAMO