06/O3/2016
DOMENICA DEL CIECO NATO
Anno C – IV di Quaresima
Rito Ambrosiano
Signore, nella tua luce vediamo la luce
Introduzione
Nel cammino verso la Pasqua, la Domenica del Cieco riporta al centro il tema battesimale, richiamato dalle immagini dell’«acqua» e della «luce». Nella vicenda del «mendicante guarito» è descritto l’itinerario battesimale di ogni credente, il cammino di illuminazione che ci rende uomini nuovi: figli della luce, destinati alla salvezza del Signore. La liturgia è invito a verificare il nostro rapporto con Gesù e la nostra stessa conoscenza di Lui. Per camminare nella sua luce è necessario rinnovare la nostra adesione di fede. Credere in Gesù, «Luce del mondo», significa riconoscere che solo la sua pienezza di Figlio di Dio può dare orientamento e senso all’esistenza umana, strappandola dalla cecità e dalle tenebre dei nostri limiti e delle nostre fragilità.
MESSA NEL GIORNO
RITI DI INTRRODUZIONE
ALL’INGRESSO
Cfr Sal 12 (13), 4-5
Signore, da’ luce ai miei occhi perché non mi addormenti nella morte; perché l’avversario non dica: «Sono più forte di lui». Tu che hai aperto gli occhi al cieco nato, con la tua luce illumina il mio cuore perché io sappia vedere le tue opere e custodisca tutti i tuoi precetti.
Non si dice il Gloria.
ATTO PENITENZIALE
Fratelli e sorelle carissimi, il Signore Gesù dona una vista nuova ai nostri occhi offuscati dal peccato e dispone i nostri cuori all’incontro con Lui nell’Eucaristia: con fede e speranza, riconosciamo le nostre mancanze e affidiamoci alla sua infinita misericordia.
Tu che sei passato fra noi beneficando e salvando: Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.
Tu che nel Battesimo ci hai reso figli di Dio: Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.
Tu che guidi e illumini la nostra esistenza: Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.
Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
Amen.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
Preghiamo
O Dio, che all’uomo creato a tua immagine doni sostegno nel tempo in vista dei beni eterni, moltiplica la fecondità della tua Chiesa perché quanti nascano alla vita terrena tutti rinascano alla vita del cielo. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
LETTURA
Es 17, 1-11
Dio per mezzo di Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia.
Lettura del libro dell’Esodo.
In quei giorni. Tutta la comunità degli Israeliti levò le tende dal deserto di Sin, camminando di tappa in tappa, secondo l’ordine del Signore, e si accampò a Refidìm. Ma non c’era acqua da bere per il popolo. Il popolo protestò contro Mosè: «Dateci acqua da bere!». Mosè disse loro: «Perché protestate con me? Perché mettete alla prova il Signore?». In quel luogo il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!». Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d’Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d’Israele. 7E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».
Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm. Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle. 11Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk.
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio
SALMO
Sal 35 (36)
Signore, nella tua luce vediamo la luce.
Signore, il tuo amore è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi, la tua giustizia è come le più alte montagne, il tuo giudizio come l’abisso profondo:
uomini e bestie tu salvi, Signore. R.
Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio! Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali, si saziano dell’abbondanza della tua casa: tu li disseti al torrente delle tue delizie. R.
È in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce. Riversa il tuo amore su chi ti riconosce, la tua giustizia sui retti di cuore. R.
EPISTOLA
1Ts 5, 1-11
Dio ci ha destinati alla salvezza per mezzo di Cristo.
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi.
Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E quando la gente dirà: «C’è pace e sicurezza!», allora d’improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri.
Quelli che dormono, infatti, dormono di notte; e quelli che si ubriacano, di notte si ubriacano. Noi invece, che apparteniamo al giorno, siamo sobri, vestiti con la corazza della fede e della carità, e avendo come elmo la speranza della salvezza. Dio infatti non ci ha destinati alla sua ira, ma ad ottenere la salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Egli è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri, come già fate.
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
Cfr Gv 8, 12
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me avrà la luce della vita.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
VANGELO
Gv 9, 1-38b
Il cieco nato.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni.
Gloria a Te, o Signore
In quel tempo. Passando, il Signore Gesù vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Siloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Siloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!».
Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».
Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!».
Parola del Signore.
Lode a te, o Cristo
DOPO IL VANGELO
Cfr Sal 76 (77), 13-15; 145 (146), 7-8
Mediterò su tutte le tue opere, ricorderò le tue meraviglie. O Dio, le tue vie sono sante, tu compi i prodigi. Spezza, Signore, le catene ai prigionieri
e fa’ che i ciechi vedano; Signore, solleva chi soffre.
PREGHIERA UNIVERSALE
Fratelli e sorelle, presentiamo le nostre suppliche a Dio, Padre onnipotente, perché in Cristo, vera «Luce del mondo», rischiari le tenebre dei nostri cuori.
Illumina, o Padre, i nostri cuori!
Per la Chiesa: si manifesti sempre più come segno della tua misericordia che salva: preghiamo. R.
Per i fratelli provati dalla sofferenza, dalla povertà e dalla solitudine: in Cristo e nel dono della sua vita per noi, trovino il conforto dalla fede e la certezza della loro speranza: preghiamo. R.
Per noi, resi figli di Dio nel Battesimo: sappiamo camminare in novità e santità di vita: preghiamo. R.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Accogli con bontà, o Dio onnipotente, la nostra preghiera e soccorri i tuoi fedeli con le risorse molteplici della tua misericordia, perché tutti i redenti siano serbati dalla tua provvidenza alla speranza della vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
LITURGIA EUCARISTICA
PROFESSIONE DI FEDE
Nel cammino quaresimale siamo chiamati a riscoprire la fonte della nostra vita cristiana: proclamiamo ora il Simbolo degli Apostoli, sintesi della fede che ci è stata trasmessa il giorno del nostro Battesimo.
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio; nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
SUI DONI
Questi misteri della nostra redenzione ci trattengano, o Dio, da ogni umano smarrimento e ci guidino sulle vie della salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
PREFAZIO
È veramente giusto e fonte di salvezza ringraziarti, o Padre, e con tutti i nostri sensi renderti gloria perché hai lavato la cecità di questo mondo e ai nostri occhi ottenebrati hai fatto risplendere la luce vera, quando – prodigio inaudito – hai ridato la vista al cieco nato. Nel mendicante guarito è raffigurato il genere umano prima nella cecità della sua origine e poi nella splendida illuminazione che al fonte battesimale gli viene donata.
Per questo segno della tua misericordia, con tutte le schiere celesti, cantiamo senza fine l’inno della tua lode:
Santo, Santo, Santo…
ANAMNESI
Mistero della fede.
Tu ci hai redento con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo
ALLO SPEZZARE DEL PANE ALLO SPEZZARE DEL PANE
Cfr Rm 13, 13; Mt 5, 16
Fratelli, amiamo la luce e la giustizia, camminiamo come nel giorno. Miriamo a far risplendere le nostre azioni al cospetto di Dio.
ALLA COMUNIONE
Cfr Pr 9, 5-6; Ap 2, 17; 3,5
«Venite, mangiate il mio pane – dice il Signore –
bevete il vino che vi ho preparato e abbiate la vita». Donaci, Signore Gesù, la manna nascosta
e non escluderci dal libro della vita.
DOPO LA COMUNIONE
Preghiamo.
A noi che abbiamo diviso lo stesso Pane di vita concedi, o Padre di tutti, di aprirci all’amore reciproco e di aiutarci a vicenda come membra di un unico corpo. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
RITI DI CONCLUSIONE
Il Signore sia con voi.
E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.
Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e
Spirito Santo. Amen.