10/04/2016

III DOMENICA DI PASQUA

Anno C Rito Ambrosiano

Noi siamo suo popolo e gregge del suo pascolo

 

ALL’INGRESSO

Sal 32 (33), 5b-6a

Della bontà di Dio piena è la terra, alleluia;

la sua parola creò l’universo, alleluia.

 

 

Si dice il Gloria.

 

 

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Dio di misericordia, luce e conforto di chi crede in te,

ravviva sempre più nella tua Chiesa

i desideri che tu le hai suscitato nel cuore

e, rivelando la sublimità delle tue promesse,

rendi più certa la nostra speranza;

così i tuoi figli potranno aspettare con fiduciosa pazienza

il destino di gloria ancora nascosto,

ma già contemplato senz’ombra di dubbio dagli occhi della fede.

Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,

che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

 

 

LETTURA

At 28, 16-28

Paolo a Roma.

Lettura degli Atti degli Apostoli.

 

In quei giorni. 16Arrivati a Roma, fu concesso a Paolo di abitare per conto suo con un soldato di guardia.

17Dopo tre giorni, egli fece chiamare i notabili dei Giudei e, quando giunsero, disse loro: «Fratelli, senza aver fatto nulla contro il mio popolo o contro le usanze dei padri, sono stato arrestato a Gerusalemme e consegnato nelle mani dei Romani. 18Questi, dopo avermi interrogato, volevano rimettermi in libertà, non avendo trovato in me alcuna colpa degna di morte. 19Ma poiché i Giudei si opponevano, sono stato costretto ad appellarmi a Cesare, senza intendere, con questo, muovere accuse contro la mia gente. 20Ecco perché vi ho chiamati: per vedervi e parlarvi, poiché è a causa della speranza d’Israele che io sono legato da questa catena». 21Essi gli risposero: «Noi non abbiamo ricevuto alcuna lettera sul tuo conto dalla Giudea né alcuno dei fratelli è venuto a riferire o a parlar male di te. 22Ci sembra bene tuttavia ascoltare da te quello che pensi: di questa setta infatti sappiamo che ovunque essa trova opposizione».

23E, avendo fissato con lui un giorno, molti vennero da lui, nel suo alloggio. Dal mattino alla sera egli esponeva loro il regno di Dio, dando testimonianza, e cercava di convincerli riguardo a Gesù, partendo dalla legge di Mosè e dai Profeti. 24Alcuni erano persuasi delle cose che venivano dette, altri invece non credevano. 25Essendo in disaccordo fra di loro, se ne andavano via, mentre Paolo diceva quest’unica parola: «Ha detto bene lo Spirito Santo, per mezzo del profeta Isaia, ai vostri padri:

26Va’ da questo popolo e di’:

Udrete, sì, ma non comprenderete;

guarderete, sì, ma non vedrete.

27Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,

sono diventati duri di orecchi

e hanno chiuso gli occhi,

perché non vedano con gli occhi,

non ascoltino con gli orecchi

e non comprendano con il cuore

e non si convertano, e io li guarisca!

28Sia dunque noto a voi che questa salvezza di Dio fu inviata alle nazioni, ed esse ascolteranno!».

Parola di Dio.

 

 

SALMO

Sal 96 (97)

Donaci occhi, Signore, per vedere la tua gloria.

 

oppure:

Alleluia, alleluia, alleluia.

 

1Il Signore regna: esulti la terra,

gioiscano le isole tutte.

2Giustizia e diritto sostengono il suo trono. R.

 

6Annunciano i cieli la sua giustizia,

e tutti i popoli vedono la sua gloria.

7A lui si prostrino tutti gli dèi! R.

 

9Tu, Signore,

sei l’Altissimo su tutta la terra,

eccelso su tutti gli dèi. R.

 

 

EPISTOLA

Eb 9, 11-15

Desiderio di Paolo di predicare a Roma.

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani.

 

1Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – 2che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture 3e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, 4costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; 5per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, 6e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, 7a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!

8Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché della vostra fede si parla nel mondo intero. 9Mi è testimone Dio, al quale rendo culto nel mio spirito annunciando il vangelo del Figlio suo, come io continuamente faccia memoria di voi, 10chiedendo sempre nelle mie preghiere che, in qualche modo, un giorno, per volontà di Dio, io abbia l’opportunità di venire da voi. 11Desidero infatti ardentemente vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale, perché ne siate fortificati, 12o meglio, per essere in mezzo a voi confortato mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io. 13Non voglio che ignoriate, fratelli, che più volte mi sono proposto di venire fino a voi – ma finora ne sono stato impedito – per raccogliere qualche frutto anche tra voi, come tra le altre nazioni. 14Sono in debito verso i Greci come verso i barbari, verso i sapienti come verso gli ignoranti: 15sono quindi pronto, per quanto sta in me, ad annunciare il Vangelo anche a voi che siete a Roma.

16Io infatti non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede.

Parola di Dio.

 

 

CANTO AL VANGELO

Cfr. Gv 14, 23

Alleluia.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,

e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.

Alleluia.

 

 

VANGELO

Gv 8, 12-19

Io sono la luce del mondo.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

 

In quel tempo. Il Signore Gesù 12parlò agli scribi e ai farisei e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». 13Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». 14Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. 15Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. 16E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. 17E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. 18Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me». 19Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio».

Parola del Signore.

 

 

DOPO IL VANGELO

Sal 78, (79) 13

Noi, tuo popolo e gregge che tu pasci,

ci affideremo sempre solo a te,

annunzieremo in eterno le tue lodi, alleluia.

 

 

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

O Dio, che hai risollevato il mondo

con l’umiliazione del tuo Figlio,

conferma in noi la gioia pasquale

perché, liberi dall’oppressione della colpa,

possiamo partecipare con pienezza

alla gloria eterna di Cristo risorto,

che vive e regna nei secoli dei secoli.

 

 

Si dice il Credo

 

 

SUI DONI

O Dio, che in questo misterioso scambio di doni

ci chiami a partecipare alla ricchezza della vita divina,

rendici testimoni nelle opere

della verità che mirabilmente ci ha illuminato.

Per Cristo nostro Signore.

 

 

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta

renderti grazie, Padre santo,

Dio onnipotente ed eterno.

Tu hai creato il mondo nella sua varia ricchezza

e hai disposto l’avvicendarsi delle stagioni;

all’uomo, plasmato con sapienza a tua immagine,

hai sottomesso ogni creatura vivente

affidandogli tutte le meraviglie dell’universo.

Dalla terra lo avevi tratto,

ma rigenerandolo nel battesimo

gli hai infuso una vita che viene dal cielo.

Da quando l’autore della morte è stato sconfitto

per l’azione redentrice di Cristo,

l’uomo ha conseguito il dono

di un’esistenza immortale

e, dispersa la nebbia dell’errore,

ha ritrovato la via della verità.

Riconoscenti e ammirati per questo disegno di salvezza,

uniti agli angeli e ai santi,

eleviamo a te, o Padre, l’inno di lode: Santo…

 

 

ALLO SPEZZARE DEL PANE

Gv 17, 12-13, 15

«Padre, quand’ero con loro,

proteggevo quelli che mi hai dato;

e ora vengo a te.

Non ti chiedo di toglierli dal mondo,

ma di salvarli dal male»,

dice il Signore – alleluia.

 

 

ALLA COMUNIONE

Cfr. Gv 6, 56

«Chi mangia il mio corpo

e beve il mio sangue

rimane in me e io in lui»,

dice il Signore – alleluia.

 

 

DOPO LA COMUNIONE

Dio forte e misericordioso,

la grazia che ci è stata elargita

sia in noi principio di vita eterna,

e il dono ricevuto alla tua mensa

diventi sorgente e certezza della gioia senza fine.

Per Cristo nostro Signore.