DOMENICA ALL’INIZIO DI QUARESIMA

Anno B – I di Quaresima Rito Ambrosiano                                                                  

Misericordioso e pietoso è il Signore


MESSA NEL GIORNO

ALL’INGRESSO

Cfr. Sal 102 (103), 8. 10. 13

Pietoso e pronto al perdono è il Signore che non ci tratta secondo i nostri peccati, ma, come un padre perdona i suoi figli, così è pietoso con noi il nostro Dio. Nel suo amore, che a tutti è vicino, cerchiamo rifugio per celebrare con gioia la pasqua del nostro Salvatore.

 Non si dice il Gloria.

 ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Assisti, o Dio di misericordia, la tua Chiesa, che entra in questo tempo di penitenza con animo docile e pronto, perché, liberandosi dall’antico contagio del male, possa giungere in novità di vita alla gioia della Pasqua. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

LETTURA

Is 57, 15 – 58, 4a Non digiunate tra litigi e alterchi.

Lettura del profeta Isaia.  In quei giorni. Isaia disse: «Così parla l’Alto e l’Eccelso, che ha una sede eterna e il cui nome è santo. In un luogo eccelso e santo io dimoro, ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati,  per ravvivare lo spirito degli umili e rianimare il cuore degli oppressi. Poiché io non voglio contendere sempre né per sempre essere adirato; altrimenti davanti a me verrebbe meno lo spirito e il soffio vitale che ho creato. Per l’iniquità della sua avarizia mi sono adirato, l’ho percosso, mi sono nascosto e sdegnato; eppure egli, voltandosi, se n’è andato per le strade del suo cuore.

Ho visto le sue vie, ma voglio sanarlo, guidarlo e offrirgli consolazioni. E ai suoi afflitti io pongo sulle labbra: ‘Pace, pace ai lontani e ai vicini dice il Signore – e io li guarirò’”. I malvagi sono come un mare agitato, che non può calmarsi e le cui acque portano su melma e fango. Non c’è pace per i malvagi», dice il mio Dio”. Grida a squarciagola, non avere riguardo; alza la voce come il corno, dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: «Perché digiunare, se tu non lo vedi,

mortificarci, se tu non lo sai?». Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi».

Parola di Dio.

 SALMO Sal 50 (51) Pietà di me, o Dio, nel tuo amore.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità.

Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. R.

Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. R.

Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. R.

 EPISTOLA

2 Cor 4, 16b-5, 9

Se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno.

Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.

Fratelli,se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno.Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria:  noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne.

Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli.Perciò, in questa condizione, noi gemiamo e desideriamo rivestirci della nostra abitazione celeste 3purché siamo trovati vestiti, non nudi.In realtà quanti siamo in questa tenda sospiriamo come sotto un peso, perché non vogliamo essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. E chi ci ha fatti proprio per questo è Dio, che ci ha dato la caparra dello Spirito.  Dunque, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo – camminiamo infatti nella fede e non nella visione –, siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore. Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi.

Parola di Dio.

 CANTO AL VANGELO

Cfr. Mt 4, 4

Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio! Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola

che esce dalla bocca di Dio. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

 

 

VANGELO Mt 4, 1-11

I quaranta giorni di digiuno osservati da Gesù.

Lettura del Vangelo secondo Matteo.

 In quel tempo. Il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai».Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».

Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Parola del Signore.

DOPO IL VANGELO Cfr. 2 Cor 6, 2-7

Ecco: ora è il tempo propizio, ecco: ora è il giorno della salvezza. Prepariamoci con molta pazienza, con molte rinunce, con armi di giustizia, per grazia di Dio. Nessuno si faccia trovare, nel giorno di redenzione,ancora schiavo del vecchio mondo di peccato.

 A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

Perdona, o Dio, le colpe dei tuoi servi e purifica il nostro cuore perché possiamo cominciare con volonterosa letizia i giorni della penitenza quaresimale e meritiamo di ottenere gli aiuti che ti chiediamo con fede. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERE DEI FEDELI

Purifica, Signore, il nostro cuore”

Ecco ora è il tempo propizio, ecco: ora è il giorno della salvezza ”

Perchè questo tempo di quaresima ci renda disponibili alla grazia del Signore e ci metta in grado di accogliere la sua salvezza. : Preghiamo:

In un luogo eccelso e santo io dimoro, ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati.”

Signore, fa che in questa quaresima , seguendo il tuo esempio, apriamo il nostro cuore all’attenzione di chi è umile e oppresso e a chiunque si trovi in difficoltà: Preghiamo

Io voglio sanarlo, guidarlo e offrirgli consolazione”

Per i nostri catecumeni , che nella prossima Pasqua riceveranno il S. Battesimo , perchè nell’incontro col Signore sperimentino la consolazione della vita nuova che ricevono in dono .Preghiamo

Riceveremo da Dio un’abitazione nei cieli ”

Per il nostro fratello Pietro , perchè sia accolto dal Signore nella dimora eterna.: Preghiamo

Perciò , sia abitando nel corpo , sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi”

Signore, fa che nei momenti di sofferenza che offuscano la nostra fede , sappiamo aggrapparci a Cristo per resistere alla prova della fragilità e del dolore .Preghiamo

Gesù fu condotto nel deserto per essere tentato dal diavolo

Perchè gli uomini sappiano resistere alla tentazione del potere dell’avere , del piacere e agli idoli del nostro tempo: Preghiamo 

 Si dice il Credo

 SUI DONI

Ti offriamo solennemente, o Dio eterno, il sacrificio che inizia la quaresima: fa’ che l’esercizio della penitenza e della carità ci allontani dai nostri egoismi e, purificandoci dalle colpe, ci faccia degni di celebrare la pasqua del Figlio tuo, che vive e regna nei secoli dei secoli.

 PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. In Cristo Signore nostro si nutre la fede di chi digiuna, si rianima la speranza, si riaccende l’amore. In lui riconosciamo la tua Parola che ha creato ogni cosa, in lui ritroviamo il Pane vivo e vero che, quaggiù, ci sostenta nel faticoso cammino del bene

e, lassù, ci sazierà della sua sostanza nell’eternità beata del cielo. Il tuo servo Mosè, sorretto da questo pane, digiunò quaranta giorni e quaranta notti, quando ricevette la legge. Per meglio assaporarne la soavità, si astenne dal cibo; rinvigorito dalla visione della tua gloria, non avvertì la fame del corpo

né pensò a nutrimenti terreni: gli bastava la parola di Dio e la luce dello Spirito che in lui discendeva.

Lo stesso Pane, che è Cristo, tua vivente Parola, tu ora ci doni alla tua mensa, o Padre e ci induci a bramarlo senza fine. Per lui, uniti ai cori degli angeli, tutti insieme innalziamo a te l’inno di lode: Santo… 

 ALLO SPEZZARE DEL PANE

Cfr. Sap 12, 1; 19, 20c; 15, 1

Come è dolce il tuo spirito, o Signore! Coi tuoi prodigi hai reso grande il tuo popolo, in ogni tempo e in ogni luogo lo hai sostenuto. Tu sei il nostro Signore, soave e fedele, ci attendi con pazienza, disponi con bontà tutte le cose.

ALLA COMUNIONE

Camminiamo nell’amore perché Cristo ci ha amato; e godiamo di questo cibo davanti al nostro Dio. Regni nei nostri cuori la pace di Cristo, che ci ha chiamato a formare un corpo solo.

 DOPO LA COMUNIONE  Nutrìti alla tua mensa, o Dio, ti chiediamo: donaci sempre il desiderio di questo Pane che ai nostri cuori incerti dà vigore di eterna sostanza. Per Cristo nostro Signore.

 

 

 

 BENEDIZIONE E IMPOSIZIONE DELLE CENERI

 

Terminata la messa, il sacerdote invita alla preghiera:

Raccogliamoci, fratelli carissimi, in umile preghiera davanti a Dio nostro Padre perché faccia scendere su noi la benedizione e accolga l’atto penitenziale che stiamo per compiere.

 Dopo alcuni istanti di preghiera silenziosa, dice l’orazione, scegliendone una tra le seguenti:

 ORAZIONI

Padre buono e santo, ascolta la nostra voce: un tempo ti sei mosso a pietà degli abitanti di Ninive che, cosparsi di cenere, invocavano da te misericordia; guarda adesso l’umiltà del nostro rito: benedici questa cenere che ci poniamo sul capo fiduciosi nella tua clemenza ed esercita su noi la tua azione santificatrice perché tutti i credenti, con questo gesto di penitenza, ottengano la grazia della conversione interiore e il perdono dei loro peccati. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

oppure:

O Dio, che hai pietà di chi si pente e doni la tua pace a chi si converte, accogli con paterna bontà la preghiera del tuo popolo e benedici questi tuoi figli, che riceveranno l’austero simbolo delle ceneri, perché, attraverso l’itinerario spirituale della Quaresima, giungano interiormente rinnovati a celebrare la Pasqua del tuo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli.

 

oppure:

O Dio, che non vuoi la morte ma la conversione dei peccatori, ascolta benigno la nostra preghiera: benedici queste ceneri, che stiamo per imporre sul nostro capo, riconoscendo che il nostro corpo tornerà in polvere; l’esercizio della penitenza quaresimale ci ottenga il perdono dei peccati e una vita rinnovata a immagine del Signore risorto, che vive e regna nei secoli dei secoli.

 

E asperge le ceneri con l’acqua benedetta.

 IMPOSIZIONE DELLE CENERI

 

 I fedeli si presentano al sacerdote, ed egli impone a ciascuno le ceneri, dicendo:

Convertitevi e credete al Vangelo.

Frattanto si esegue un canto adatto, per esempio, le seguenti

 

ANTIFONE

 

1. Cfr  Gl 2, 12; Ez 3, 11

Convertitevi a me con tutto il vostro cuore,

nel digiuno e nel pianto;

io non voglio la morte del peccatore

ma che si converta e viva.

 

 

2. Cfr  Sal 58, 6; 8, 11; Is 63, 14; Bar 2, 12; Tb 8, 10

Signore onnipotente e glorioso,

Dio di Israele,

che hai liberato il tuo popolo

dalla schiavitù dell’Egitto

abbiamo peccato,

ci siamo resi colpevoli:

abbi pietà di noi,

o Salvatore del mondo.

 

 

3. Cfr  Sal 102, 14. 3

Ricòrdati, Signore, che noi siamo polvere,

abbi pietà di tutti i nostri peccati.

 4. Sal 50, 11

Distogli lo sguardo dai miei peccati, o Dio,

cancella tutte le mie colpe. 

 Queste antifone si possono alternare con i versetti del

SALMO 50

 Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; *

   nel tuo grande amore cancella il mio peccato.

 

Lavami da tutte le mie colpe, *    mondami dal mio peccato.

 Riconosco la mia colpa, *    il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

 Contro di te, contro te solo ho peccato, *

   quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto;perciò sei giusto quando parli, *   retto nel tuo giudizio.

 Ecco, nella colpa sono stato generato, *    nel peccato mi ha concepito mia madre.

 Ma tu vuoi la sincerità del cuore *    e nell’intimo m’insegni la sapienza.

 Purificami con issopo e sarò mondato; *

   lavami e sarò più bianco della neve.

 Fammi sentire gioia e letizia, *

   Esulteranno le ossa che hai spezzato.

 Distogli lo sguardo dai miei peccati, *

   cancella tutte le mie colpe.

 Crea in me, o Dio, un cuore puro, *

   rinnova in me uno spirito saldo.

 Non respingermi dalla tua presenza *

   e non privarmi del tuo santo spirito.

 Rendimi la gioia di essere salvato, *

   sostieni in me un animo generoso.

 Insegnerò agli erranti le tue vie *

   e i peccatori a te ritorneranno.

 Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, *

   la mia lingua esalterà la tua giustizia.

 Signore, apri le mie labbra *     e la mia bocca proclami la tua lode;

 poiché non gradisci il sacrificio *    e se offro olocausti, non li accetti.

 Uno spirito contrito *   è sacrificio a Dio, 

 un cuore affranto e umiliato, *    tu, o Dio, non disprezzi.

 Nel tuo amore fa’ grazia a Sion, *    rialza le mura di Gerusalemme.

 Allora gradirai i sacrifici prescritti, *    l’olocausto e l’intera oblazione,

 allora immoleranno vittime *    sopra il tuo altare.

 Gloria al Padre e al Figlio *    e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *

   nei secoli dei secoli. Amen.