25/03/2018
DOMENICA DELLE PALME - Signore, in te mi rifugio
Rito Ambrosiano B
Introduzione
Tenete «fisso lo sguardo su Gesù, che si sottopose alla croce». La Domenica delle Palme, con il ricordo dell’unzione di Betania e dell’Ingresso a Gerusalemme, ci introduce nella Settimana Autentica, quella che tra tutte è la più grande e solenne perché celebra il mistero della Pasqua di Gesù. La liturgia ci invita ad accompagnare il Signore fino ai piedi della Croce e a conservare il profumo prezioso della fede: «Seguiamo il cammino di Cristo che conduce a salvezza», perché non abbiamo a vincere in noi le tenebre del tradimento e della morte, che già sembrano insinuarsi nel cuore, ma trionfi la luce sfolgorante della risurrezione.
MESSA NEL GIORNO
RITI DI INTRODUZIONE
ALL’INGRESSO Cfr Fil 2, 8. 10-11
Nel nome del Signore ogni ginocchio si pieghi in cielo, in terra e negli inferi; perché il Signore si è fatto obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo proclamiamo: «Gesù Cristo è Signore nella gloria di Dio Padre».
ATTO PENITENZIALE
Fratelli e sorelle, invitati dal Signore alla mensa del suo sacrificio redentore, riconosciamo ci tutti peccatori e bisognosi di salvezza, perché alle debolezze della nostra condizione umana supplisca il perdono della sua infinita misericordia.
(Pausa di silenzio)
Tu, Figlio di Dio, che hai offerto la tua vita in riscatto per tutti: Kyrie, eléison.
Kyrie, eléison.
Tu, Figlio dell’uomo, che hai imparato l’obbedienza dalle cose che hai patito: Kyrie, eléison.
Kyrie, eléison.
Tu, Figlio unigenito del Padre, che ti sei caricato delle nostre sofferenze e dei nostri peccati: Kyrie, eléison.
Kyrie, eléison.
Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen.
Non si dice il Gloria.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
Preghiamo.
Tu ci rinnovi, o Padre, per la beata passione del tuo Unigenito fatto nostro fratello; conserva in noi l’azione della tua misericordia perché celebrando questo mistero ti offriamo in ogni tempo la nostra vita. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
LETTURA Is 52, 13 – 53, 12
Il quarto cantico del servo del Signore: l’uomo dei dolori che ben conosce il patire.
Lettura del profeta Isaia.
Così dice il Signore Dio: «Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –, così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli».
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio
SALMO Sal 87 (88)
Signore, in te mi rifugio.
Signore, Dio della mia salvezza, davanti a te grido giorno e notte. Giunga fino a te la mia preghiera, tendi l’orecchio alla mia supplica. R.
Io sono sazio di sventure, la mia vita è sull’orlo degli inferi. Sono annoverato fra quelli che scendono nella fossa, sono come un uomo ormai senza forze.
Sono libero, ma tra i morti. R.
Hai allontanato da me i miei compagni, mi hai reso per loro un orrore. Sono prigioniero senza scampo, si consumano i miei occhi nel patire. Tutto il giorno ti chiamo, Signore, verso di te protendo le mie mani. R.
EPISTOLA Eb 12, 1b-3
Tenete fisso lo sguardo su Gesù, che si sottopose alla croce.
Lettera agli Ebrei.
Fratelli, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo.
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO Cfr Gv 12, 32
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Quando sarò elevato da terra, io attirerò tutti a me, dice il Signore.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
VANGELO Gv 11, 55 – 12, 11
Sei giorni prima della Pasqua, la cena di Betània: lo ha fatto per la mia sepoltura.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni.
In quel tempo. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?». Intanto i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunciasse, perché potessero arrestarlo.
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
Parola del Signore.
Lode a te, o Cristo
DOPO IL VANGELO Cfr 1 Pt 2, 21. 24
Fratelli, seguiamo il cammino di Cristo che conduce a salvezza. Egli morì per noi, lasciando un esempio. Sulla croce portò nel suo corpo i nostri peccati perché, morendo alla colpa, risorgessimo alla vita di grazia.
PREGHIERA UNIVERSALE
Fratelli e sorelle, nel «Figlio del suo amore», il Padre ci ha reso partecipi della sua stessa vita: rinnovati nella fede e nella speranza, offriamo al Signore il profumo sincero della nostra preghiera.
Salvaci, Signore nostro Dio!
Per la Chiesa, perché, contemplando l’umiliazione del Figlio di Dio, si unisca in intima comunione con lui, attingendo nuova forza per la sua missione: preghiamo. R.
Per i giovani, perché in Cristo che dona sé stesso riconoscano la sorgente dell’amore vero e la ragione profonda della propria vita: preghiamo. R.
Per noi, perché, celebrando il Mistero della nostra salvezza, sappiamo sperimentare nella vita quotidiana la misericordia di Dio: preghiamo. R.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
O Dio infinitamente misericordioso, che hai salvato il genere umano con la morte del tuo dilettissimo Figlio, dona alla Chiesa che celebra fedelmente il mistero della Pasqua la pienezza della tua gioia. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
LITURGIA EUCARISTICA
PROFESSIONE DI FEDE
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,
(Alle parole «e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo», tutti si inchinano.)
e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
SUI DONI
Il popolo dei credenti sia santificato, o Padre, dall’offerta di questo sacrificio che ci ha riconciliato con te quando eravamo lontani dalla tua amicizia. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Cristo tuo Figlio, il giusto che non conobbe la colpa, accettò di patire per noi e, consegnandosi a una ingiusta condanna, portò il peso dei nostri errori. La sua morte ha distrutto il peccato, la sua risurrezione ha ricreato la nostra innocenza.
Per questo mistero d’amore, uniti agli angeli e ai santi cantiamo con voce unanime l’inno della tua gloria:
Santo, Santo, Santo…
ANAMNESI
Mistero della fede.
Tu ci hai redento con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo
ALLO SPEZZARE DEL PANE Cfr Is 55, 1
«Se avete sete, venite a quest’acqua – così dice il Signore -. Nessun timore, se poveri siete: saziatevi di gioia».
PADRE NOSTRO
Padre nostro che sei nei cieli,……..
ALLA COMUNIONE Cfr Es 1, 6-7; Eb 9, 14
Nel Figlio del suo amore tutto dal nostro Dio ci fu donato. Il sangue del Signore ogni peccato nostro ci ha lavato. Perdona il nostro errore, medica le ferite del peccato.
DOPO LA COMUNIONE
Preghiamo.
I misteri che abbiamo celebrato ci rendano santi, o Dio vivo e vero, e ci dispongano a ricevere la grazia di questi giorni pasquali. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
RITI DI CONCLUSIONE
Il Signore sia con voi.
E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.
Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.
Amen.