08/10/2017

VI DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE-

Volgiti a me, Signore: ascolta la mia preghiera

Anno A – Rito Ambrosiano

 Introduzione

«Anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”»: il discepolo di Gesù è chiamato a riconsiderare la propria missione nella logica del servizio, superando ogni rivendicazione o pretesa di merito personale. La liturgia di questa Domenica è invito a orientare la nostra esistenza al Signore, riconoscendo in lui la fonte di ogni dono e benedizione, nella certezza che «se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà; se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare sé stesso». Per questo chiediamo che «la (sua) misericordia […] ci sostenga nella fatica e nell’impegno dell’esistenza che dividiamo con i nostri fratelli».

 MESSA NEL GIORNO

 

RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO                  Sal 94 (95), 6-7a

Venite, adoriamo: prostriamoci a colui che ci ha creato  perché è nostro Signore e nostro Dio.

ATTO PENITENZIALE

Carissimi, invitati dal Signore alla mensa del suo sacrificio redentore, riconosciamoci peccatori e bisognosi di salvezza, perché alle debolezze della nostra umana miseria supplisca il perdono della sua infinita misericordia.

Tu che hai parole di vita eterna: Kyrie, eléison.

Kyrie, eléison.

Tu che sei mite e umile di cuore: Kyrie, eléison.

Kyrie, eléison.

Tu che per noi ti sei fatto obbediente fino alla morte: Kyrie, eléison.

Kyrie, eléison.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

Amen.

  GLORIA

Gloria a Dio, nell’alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio Unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo; nella gloria di Dio Padre. Amen.

 

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

Effòndi, o Padre, il tuo Spirito rinnovatore sul popolo dei credenti perché, giustificàti e salvàti dalla sua grazia, attendiamo con sincera speranza l’eredità del regno promesso. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

 

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA                              Gb 1, 13-21

Il Signore ha dato, il Signore ha tolto.

Lettura del libro di Giobbe.

Un giorno accadde che, mentre i suoi figli e le sue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del fratello maggiore, un messaggero venne da Giobbe e gli disse: «I buoi stavano arando e le asine pascolando vicino ad essi. I Sabei hanno fatto irruzione, li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «Un fuoco divino è caduto dal cielo: si è appiccato alle pecore e ai guardiani e li ha divorati. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I Caldei hanno formato tre bande: sono piombati sopra i cammelli e li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del loro fratello maggiore, quand’ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello; si rase il capo, cadde a terra, si prostrò e disse: «Nudo uscii dal grembo di mia madre, e nudo vi ritornerò. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!».

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

 

SALMO                                 Sal 16 (17)

Volgiti a me, Signore: ascolta la mia preghiera.

Ascolta, Signore, la mia giusta causa,

sii attento al mio grido.

Porgi l’orecchio alla mia preghiera:

sulle mie labbra non c’è inganno. R.

Dal tuo volto venga per me il giudizio,

i tuoi occhi vedano la giustizia.

Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte,

provami al fuoco: non troverai malizia. R.

Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;

tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole,

mostrami i prodigi della tua misericordia,

tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra. R.

 

EPISTOLA                             2Tm 2, 6-15

Sii come un lavoratore che non deve vergognarsi.

Seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo.

 

Carissimo, il contadino, che lavora duramente, dev’essere il primo a raccogliere i frutti della terra. Cerca di capire quello che dico, e il Signore ti aiuterà a comprendere ogni cosa. Ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide, come io annuncio nel mio Vangelo, per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore.

Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Questa parola è degna di fede: Se moriamo con lui, con lui anche vivremo;  se perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà; se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. Richiama alla memoria queste cose, scongiurando davanti a Dio che si evitino le vane discussioni, le quali non giovano a nulla se non alla rovina di chi le ascolta. Sfòrzati di presentarti a Dio come una persona degna, un lavoratore che non deve vergognarsi e che dispensa rettamente la parola della verità.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

 

CANTO AL VANGELO               Cfr  Lc 17, 10

Alleluia. Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare. Alleluia.

 

VANGELO                              Lc 17, 7-10

Dite: «Siamo servi inutili»

Lettura del Vangelo secondo Luca.

Gloria a te, o Signore

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

 

DOPO IL VANGELO                Cfr  Es 32, 12-13

Signore, cessi la tua ira;

sii clemente verso le colpe del tuo popolo,

come giurasti su te stesso, o Dio.

 

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, uniti nella preghiera di lode, eleviamo a Dio le nostre suppliche.

Ascoltaci, Signore!

Per la Chiesa, perché non si scoraggi di fronte all’indifferenza del nostro tempo e, con fermezza, continui a indicare in Cristo l’unica speranza di salvezza per il mondo: preghiamo. R.

Per i governanti, perché si impegnino nella ricerca della pace e nell’edificazione di una società libera, leale e giusta, fondata sulla verità e non sulle apparenze: preghiamo. R.

Per tutti noi, chiamati a testimoniare nella vita il mistero che celebriamo nella fede, perché sappiamo portare ai fratelli l’amore di Cristo e il suo dono di grazia: preghiamo. R.

 

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

Esaudisci, o Dio di instancabile amore, i desideri della tua Chiesa in preghiera: proteggila e confortala adesso coi doni della tua provvidenza e preparale in cielo il tesoro dell’eternità beata. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 

LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,

(Alle parole «e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo», tutti si inchinano.)

e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

 

SUI DONI

Trasforma ed esalta, o Dio, con la tua azione santificatrice gli umili doni che adorando ti offriamo; serba il premio dell’eredità eterna a chi se ne nutrirà con animo puro. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

Tu hai tanto amato il mondo e tanta pietà hai provato per noi, da mandare il tuo Unigenito come redentore a condividere interamente la nostra vita, tranne che nel peccato. Così nel tuo Figlio fatto uomo ci hai amato tutti con un amore nuovo e più alto e nella sua obbedienza a questo disegno di grazia ci hai ridonato la primitiva ricchezza che nella disobbedienza della colpa era andata perduta.

Per questa misericordia che ci ha salvato cantiamo la nostra gioia e, uniti ai cori degli angeli e dei santi, eleviamo l’inno di riconoscenza e di lode:

Santo, Santo, Santo…

 

ANAMNESI

Mistero della fede.

Annunziamo la tua morte Signore,  proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

 

ALLO SPEZZARE DEL PANE             Sal 9, 2b-3

Annunzierò, o Dio, le tue gesta mirabili,

gioisco in te ed esulto,

canto inni al tuo nome, o Altissimo.

 

PADRE NOSTRO

Padre nostro che sei nei cieli,…….. 

 

ALLA COMUNIONE

Scorre la vita e i nostri giorni volgono alla fine.

Fin che c’è tempo leviamoci a dar lode a Cristo Signore. Teniamo accese le lampade perché il Giudice dell’universo sta per giudicare tutte le genti.

 

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

Circonda i tuoi figli di grazia perenne, o Dio vivo e santo, e, poiché nel compimento del rito arcano e sublime ci siamo nutriti di Cristo, vittima di salvezza, donaci di condividere il nostro eterno destino nella patria del cielo, con lui che vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.

 

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito.

Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.