01/05/2016

 

VI DOMENICA DI PASQUA     

 

    Popoli tutti,lodate il Signore,alleluia!

Introduzione

«Quando verrà lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità»: il dono dello Spirito è pegno della nostra gioia e vincolo di unità nella fede.

La gioia promessa da Gesù non è semplice euforia, ma segno della presenza dello Spirito: è la gioia del Risorto, amore che proviene dal suo cuore trafitto sulla croce, amore che supera l’odio, il dolore del tempo e la nostra stessa morte. Per questo, non dobbiamo farci vincere dalla tristezza e dalla nostalgia per la presenza terrena del Signore, ma rinnovare il desiderio e l’impegno di essere suoi testimoni, nella certezza che la sua Parola non delude e non viene mai meno: «Nessuno potrà togliervi la vostra gioia».

MESSA NEL GIORNO

RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO

Cfr  Gv 14, 9-10

«Sono da tanto tempo in mezzo a voi e non mi conoscete? – dice il Signore -. Filippo, chi vede me vede anche il Padre mio. Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?».

Alleluia, alleluia.

ATTO PENITENZIALE

Fratelli e sorelle, il Signore ci invita alla sua mensa e ci chiama alla conversione: con fiducia, riconosciamo i nostri peccati e invochiamo la sua infinita misericordia.

(pausa di silenzio)

Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratel­li, di pregare per me il Signore Dio nostro.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

Amen.

GLORIA

Gloria a Dio, nell’alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, Figlio Unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo;
nella gloria di Dio Padre. Amen.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

Sii tu, o Dio, il nostro maestro interiore, guidaci sulla strada della giustizia e, donandoci il desiderio di una vita più perfetta, rendi perenne in noi la grazia del mistero pasquale. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA

At 21, 40b – 22, 22

Paolo testimonia che Cristo si è rivelato a lui sulla via di Damasco.

Lettura degli Atti degli Apostoli.

In quei giorni. Paolo, in piedi sui gradini, fece cenno con la mano al popolo; si fece un grande silenzio ed egli si rivolse loro ad alta voce in lingua ebraica, dicendo:

«Fratelli e padri, ascoltate ora la mia difesa davanti a voi». Quando sentirono che parlava loro in lingua ebraica, fecero ancora più silenzio. Ed egli continuò: «Io sono un Giudeo, nato a Tarso in Cilìcia, ma educato in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nell’osservanza scrupolosa della Legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi. Io perseguitai a morte questa Via, incatenando e mettendo in carcere uomini e donne, come può darmi testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro avevo anche ricevuto lettere per i fratelli e mi recai a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che stanno là, perché fossero puniti.

Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?”. Io risposi: “Chi sei, o Signore?”. Mi disse: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti”. Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava. Io dissi allora: “Che devo fare, Signore?”. E il Signore mi disse: “Àlzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto tutto quello che è stabilito che tu faccia”. E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni giunsi a Damasco.

Un certo Anania, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti, venne da me, mi si accostò e disse: “Saulo, fratello, torna a vedere!”. E in quell’istante lo vidi. Egli soggiunse: “Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome”.

Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi e vidi lui che mi diceva: “Affréttati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me”. E io dissi: “Signore, essi sanno che facevo imprigionare e percuotere nelle sinagoghe quelli che credevano in te; e quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anche io ero presente e approvavo, e custodivo i vestiti di quelli che lo uccidevano”. Ma egli mi disse: “Va’, perché io ti manderò lontano, alle nazioni”».

Fino a queste parole erano stati ad ascoltarlo, ma a questo punto alzarono la voce gridando: «Togli di mezzo costui; non deve più vivere!».

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

SALMO

Sal 66 (67)

Popoli tutti, lodate il Signore, alleluia!

Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti. R.


Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra. R.


Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Ci benedica Dio, il nostro Dio, e lo temano tutti i confini della terra. R.

EPISTOLA

Eb 7, 17-26

Cristo, sommo sacerdote elevato sopra i cieli.

Lettera agli Ebrei.

Fratelli, a Cristo è resa infatti questa testimonianza:

Tu sei sacerdote per sempre secondo l’ordine di Melchìsedek.

Si ha così l’abrogazione di un ordinamento precedente a causa della sua debolezza e inutilità – la Legge infatti non ha portato nulla alla perfezione – e si ha invece l’introduzione di una speranza migliore, grazie alla quale noi ci avviciniamo a Dio.

Inoltre ciò non avvenne senza giuramento. Quelli infatti diventavano sacerdoti senza giuramento; costui al contrario con il giuramento di colui che gli dice: Il Signore ha giurato e non si pentirà: tu sei sacerdote per sempre. Per questo Gesù è diventato garante di un’alleanza migliore. Inoltre, quelli sono diventati sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a lungo. Egli invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta. Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore. Questo era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

Cfr  Gv 16, 16a

Alleluia.

Un poco e non mi vedrete più, dice il Signore.

Alleluia.

VANGELO

Gv 16, 12-22

Un poco e non mi vedrete più; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

Gloria a te, o Signore.

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia».

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

DOPO IL VANGELO

2Mac 1, 26-27

Dio, custodisci e santifica il tuo popolo. Signore, siamo divisi: rendici uniti! Libera chi è schiavo dei tuoi nemici perché tutti sappiano che sei il nostro Dio, alleluia.

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, per mezzo di Gesù, nostro mediatore, innalziamo al Padre le nostre preghiere, perché ci doni di raggiungere la gioia promessa.

Donaci, o Padre, la vera gioia!

Per la Chiesa: perseverando nella preghiera e nella carità, sia testimone nel mondo del mistero di salvezza che l’ha re­denta, ti preghiamo. R.

Per i fratelli che vivono nella prova e nell’emarginazione: nella nostra accoglienza e concreta solidarietà, sperimentino la tua consolazione di Padre, ti preghiamo. R.

Per noi tutti: rinnovati dalla grazia della Pasqua del tuo Figlio, sappiamo crescere nella fede e nell’amore, ti preghiamo. R.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

O Dio, che ci hai consentito di passare dalla iniquità alla giustizia e dalla miseria della colpa alla vera gioia, non abbandonare l’opera della tua grazia, ma a quanti hai chiamato alla santità della vita di fede dona la forza di perseverare. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,

(Alle parole «e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo», tutti si inchinano.)

e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. 

SUI DONI

Donaci, o Padre, di rinnovare assiduamente la partecipazione a questi santi misteri poiché, ogni volta che si celebra con questa offerta la memoria del tuo Figlio immolato e risorto, rivive e si rende efficace l’opera della nostra redenzione. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Padre e con più viva esultanza renderti grazie in questo tempo nel quale Cristo, nostra pasqua, si è immolato. A te egli ancora si offre e come nostro avvocato intercede per noi; sacrificato sulla croce, più non muore, ma con i segni della passione vive immortale. Per questo mistero, nella gioia della risurrezione, l’umanità esulta su tutta la terra e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta in coro l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo… 

ANAMNESI

Mistero della fede.

Annunziamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

ALLO SPEZZARE DEL PANE

Sal 3, 5. 7a

Con la mia voce ho gridato al Signore e dal suo monte santo mi ha ascoltato. Non temerò l’assalto neppure di mille nemici, alleluia.

ALLA COMUNIONE

Cfr  1Gv 4, 7-8. 12; 2, 17

Amiamoci tra noi perché Dio è amore, e chi ama i fratelli è nato da Dio e vede Dio, e in questo si attua l’amore di Dio; e chi compie la volontà di Dio vive in eterno, alleluia.

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

Donaci, o Padre, di attingere vita e fortezza alla tua mensa di grazia, conforma i nostri cuori al tuo volere ed esaudisci ogni giusto desiderio. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

 

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo. Amen.

Regina coeli, laetare, alleluia. 

Quia quem meruisti portare, alleluia.

Resurrexit, sicut dixit, alleluia.

Ora pro nobis Deum, alleluia